Fotografia
La fotografia è un processo instabile generato dall’incontro tra un dispositivo tecnologico e la nostra capacità di pensare le immagini. I suoi confini sono molto fluidi, e a me interessa da un punto di vista tanto tecnico quanto culturale.
Riferimenti (arte, letteratura, musica, altro)
In questo momento ho sulla scrivania un libro di linguistica, un saggio di teoria dei media, un libro sulla scrittura in Mesopotamia, e un libro di neuroscienza. Sono più selettivo nell’arte. Tante cose mi danno visivamente fastidio o mi annoiano immediatamente. Tendo a tornare spesso sugli stessi artisti, soprattutto se lavorano su tematiche a me care. L’ultima cosa che ho ascoltato è l’album ‘O’ di LAAKE, una sinfonia elettronica in cui la techno e la musica classica si sposano perfettamente. Nei periodi in cui mi dedico alla scrittura evito di leggere altre cose, e quando lavoro a delle opere evito di guardare altri artisti. Per il resto, è un flusso continuo.
Metodologia di ricerca
Mi interessa sempre più spingere tecniche, media e concetti fino al loro punto di rottura, logorare i loro limiti interni, sfiorando quella soglia o punto di non ritorno che marca un limite fisico, tecnico o epistemologico. Durante questa fase di messa in opera i materiali o le tecnologie su cui lavoro vengono stressati fino a raggiungere il loro limite interno. A livello metodologico, ogni mia opera segue un iter di questo tipo: un intreccio di materiali e pensieri in cui scompare ogni apparente inconciliabilità e si dà forma alla texture dell’opera e al text– dell’annessa speculazione teorica. L’opera è quel che resta di un processo creativo che include la propria traccia generatrice e che si stabilizza solo quando raggiunge un equilibrio soddisfacente tra forma e contenuto.
Contaminazioni
La loro origine è la più varia ma la loro destinazione è sempre il mio archivio di work-in-progress: collezioni di documenti, immagini, testi, appunti o altri materiali su cui torno ciclicamente. Potrei dire che queste contaminazioni sono il modo attraverso cui nutro, a volte anche per anni, idee ancora ad uno stato embrionale o in lenta evoluzione. Con il progredire delle mie ricerche comincio a implementare le prime ipotesi, teorie, tecniche, ed a sperimentare diversi metodi di lavoro, alla ricerca di quelli più affini ai materiali ricercati e alle domande in questione. L’opera finale arriva sempre in seguito ad un’improvvisa correlazione tra ricerche, contaminazioni, idee e materiali precedentemente distinti. Potremmo dire che l’opera finale nasce solo a questo punto, allo stabilirsi di una connessione che scavalca ogni apparente inconciliabilità per proporre una nuova ipotesi di realtà.